Nuove prospettive nel campo batterie
Presentato a Bruxelles il progetto "Battery 2030+".
L’European Institute of innovation and technology ritiene che, a partire dal 2025, il mercato delle celle per le batterie agli ioni di litio, avrà un impatto di centinaia di miliardi di euro l’anno. Queste batterie servono per accumulare l’energia prodotta per molteplici usi e, soprattutto, per alimentare le auto elettriche. Per non perdere competitività l’Europa ha varato il progetto “Battery 2030+” e a Bruxelles è stato presentato questo progetto che vede impegnate università e centri di ricerca in tutto il continente e che punta ad inventare le batterie del futuro e fornire all’industria tecnologie all’avanguardia lungo tutta la filiera che va dall’approvvigionamento delle materie prime al riciclo delle batterie a fine vita.
Nella presentazione del progetto è stato illustrato che i filoni di ricerca si snoderanno sull’asse della ricerca di nuovi materiali per batterie, come le batterie al litio-zolfo e litio-aria, e, soprattutto, si studierà la possibilità di inserire, oggi è possibile solo all’esterno, utilizzando dei sensori che, con l’impiego dell’intelligenza artificiale dentro alle celle, ne monitorano il surriscaldamento e le reazioni chimiche al loro interno , per prevederne i danni, l’usura e garantire una vita più lunga.
Le batterie al litio-zolfo possiedono 5 volte la capacità di quelle attuali al litio e, non da poco, lo zolfo è molto più facile da reperire ed è molto più conveniente stante il fatto che è uno scarto di lavorazione del petrolio. Entro 4-5 anni si ritiene che si possa avviare la produzione.
Per quanto riguarda le batterie al litio-aria, che potrebbero raggiungere una densità di energia 10 volte superiore all’attuale, la ricerca ritiene che, la messa in commercio di questa tipologia di batteria, richieda molti più anni per uno sviluppo ed una affidabilità completa.
Quanto alla riciclabilità, premesso che le batterie esauste sono un rifiuto pericoloso, questo è un aspetto altrettanto importante stante il fatto che l’Europa sconta un fortissimo deficit sul fronte della disponibilità delle materie prime necessarie per produrre le batterie come il cobalto il litio la grafite e il nichel.